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La microspia

"Le microspie possono suddividersi in almeno 3 categorie differenti, in base alla modalità di trasmissione dei dati acquisiti.

  • Microspie GSM – queste microspie sono in grado di trasmettere dati tramite sistema GSM (le classiche reti cellulari 2G) e possono essere consultate attraverso un qualsiasi apparecchio compatibile con tale tecnologia, come un telefono cellulare, a distanza praticamente illimitata. Generalmente le microspie GSM sono progettate per l’acquisizione di segnale audio o, in alcuni casi, video a bassa risoluzione. Per poterle utilizzare, è necessario installare al loro interno una scheda SIM.
  • Microspie RF – queste microspie possono trasmettere segnale audio/video su radiofrequenze dedicate. Tali apparecchi hanno raggio di trasmissione limitato, seppur esteso (solitamente superiore ai 100 m), e necessitano di un apposito ricevitore per essere consultate.
  • Microspie Wi-Fi – dal funzionamento identico a quello delle telecamere IP, queste microspie sono in grado di trasmettere/registrare segnale video attraverso la rete di casa, con possibilità di visualizzare i filmati da qualsiasi apparecchio connesso alla rete Wi-Fi, tramite browser o previa installazione di un’apposita app o programma.
  • Microspie con archiviazione – queste microspie, generalmente di dimensione leggermente più elevata, consentono di archiviare il materiale registrato all’interno di un chip di memoria/microSD. Per accedere al materiale, è necessario collegare la microspia/la memoria a un PC o a un altro dispositivo compatibile.

Le dimensioni di una microspia, invece, dipendono dallo scopo con cui esse sono state progettate: le cimici, per esempio, sono dei dispositivi estremamente piccoli (misurano in genere pochi mm) progettati per le intercettazioni ambientali, in grado di trasmettere audio e/o video a bassa risoluzione; le microcamere, invece, sono dei veri e propri mini-obiettivi, leggermente più grandi delle cimici, in grado di acquisire e inviare segnale video.

Esistono in commercio anche delle vere e proprie microspie "nascoste" in oggetti di uso comune, come per esempio pupazzi, caricabatterie, penne, quadri, posacenere, chiavette USB e così via: generalmente, si tratta di dispositivi di acquisizione audio, che trasmettono via RF il segnale ricevuto, oppure dotati di piccole memorie interne.

Oltre alla modalità di trasmissione/acquisizione e al formato, ecco altri parametri da tenere in considerazione in fase di acquisto di una microspia.

  • Sensibilità del microfono – alcune microspie, specie quelle professionali, sono in grado di acquisire/registrare suoni da lunga distanza. Quelle più economiche, invece, consentono in genere la trasmissione/registrazione dei suoni percepiti a breve distanza.
  • Alimentazione – le microspie possono essere dotate di batterie ricaricabili (generalmente con autonomia pari a diversi giorni), oppure predisposte per il collegamento a prese di corrente, batterie esterne o altre fonti di elettricità.
  • Modalità di attivazione – alcune microspie prevedono la possibilità di attivazione previo comando a distanza; altre, invece, possono essere attivate tramite comando vocale, cioè pronunciando una determinata parola nel raggio di rilevamento del microfono; infine, la maggior parte delle microspie prevede la modalità di acquisizione/trasmissione continua, in grado di registrare o trasmettere il flusso dei dati ininterrottamente, per l’intera durata della batteria o finché l’apparecchio non viene scollegato dalla fonte di alimentazione.
  • Presenza dei sensori – le microspie dotate di alimentazione a batteria e/o di memoria interna, in genere, dispongono di sensori di movimento o di sensori audio in grado di attivare l’acquisizione/registrazione ambientale soltanto quando è rilevata la presenza di soggetti nel raggio d’azione del dispositivo di acquisizione.
  • Modalità di acquisizione video – le microspie dotate di camera, in base alla qualità dell’obiettivo, possono trasmettere/registrare sequenze video a bassa risoluzione, ad alta risoluzione oppure essere progettate per la registrazione di immagini in assenza di luce (microspie a infrarossi).

Insomma, come avrai sicuramente capito, esistono microspie per tutti gli usi e le necessità. Mi stai chiedendo informazioni riguardo al loro prezzo? Beh, il discorso non è molto diverso, esistono apparati di questo tipo per tutte le tasche: le microspie "nascoste" negli oggetti e abilitate alla registrazione dei contenuti in memoria, in genere, hanno un costo di poche decine di euro.

Per quanto riguarda gli apparecchi di acquisizione più performanti (ad es. a trasmissione GSM e dalle dimensioni contenute), invece, il prezzo può salire anche a 150-200€. Infine, le cimici professionali possono arrivare a costare anche oltre 1000€, in base alle caratteristiche tecniche che le contraddistinguono.

Le microspie possono essere acquistate presso i negozi specializzati in articoli di questo tipo, oppure su Internet.

[...] vorresti capire come fare ad accedere al materiale in fase di acquisizione o registrato? Sfortunatamente non posso fornirti istruzioni specifiche al riguardo, poiché ciascuna microspia dispone di una tecnica di consultazione decisa dal rispettivo produttore.

Ciò che posso fare, però, è fornirti alcune informazioni generiche, da applicare in base al tipo di microspia in tuo possesso.

  • Microspia GSM – bisogna effettua una telefonata al numero abbinato alla microspia per poter ascoltare, in tempo reale, ciò che viene acquisito tramite il microfono; in alternativa, è possibile inviare un SMS di controllo, se previsto, per scaricare i contenuti registrati.
  • Microspia RF – in genere, è sufficiente posizionarsi nel raggio di rilevamento della microspia e accendere il ricevitore a corredo per ascoltare/visualizzare l’audio/le immagini acquisite.
  • Microspia Wi-Fi – è possibile collegarsi alla pagina di gestione/visualizzazione della cam tramite il browser, oppure avviando l’app di gestione dedicata sullo smartphone o sul tablet.
  • Microspia con archiviazione interna – in tal caso, è necessario estrarre la microSD contenuta nella microspia e collegarla al PC, previo utilizzo di un apposito adattatore; se la microspia è dotata di uscita USB, è possibile utilizzarla per accedere alla sua memoria interna."

Fonte: Come installare una microspia in casa, www.aranzulla.it, Salvatore Aranzulla, www.aranzulla.it/come-installare-una-microspia-in-casa-1174027.html